immagine head tappa 11

via Assietta

via Assietta, 13/A

Il 15 dicembre 1972 viene pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» la legge 772, che riconosce l’obiezione di coscienza. Ventisei anni di lotte giungono a un punto di svolta: per la prima volta lo Stato italiano riconosce la possibilità di prestare un servizio civile alternativo a quello militare. Si tratta di un dispositivo ancora incompleto, che i movimenti pacifisti non esitano a bollare come «legge truffa»: le molte restrizioni lasciano la sensazione che sia stato riconosciuto non il «diritto», ma il «reato» di obiezione di coscienza. Non sono infatti accettatele motivazioni politiche ma solo quelle religiose o filosofiche; l’obiettore continua a essere soggetto al Ministero della Difesa e alla giurisdizione militare ed è sottoposto al giudizio di una commissione che ne valuta l’autenticità; la durata del servizio civile è maggiorata di otto mesi rispetto a quello militare; per chi rifiuta il servizio civile o non accetta un giudizio contrario della commissione è prevista una pena da 2 a 4 anni di carcere. Alcuni obiettori continuano dunque a conoscere lunghe detenzioni nelle prigioni militari: o perché rifiutano la nuova legge, o perché non sono riconosciuti tali dalla commissione, o perché si autoriducono il servizio per protesta.
Tuttavia la legge 772 rappresenta una cesura per il pacifismo nonviolento. Si afferma infatti la necessità di dare corpo al servizio civile, date le lentezze dello Stato nel metterlo in atto, e di fornire un supporto pratico e informativo per i giovani che intendono svolgerlo: anche per sovrintendere a questo compito nasce la Lega degli obiettori di coscienza, ramificata in diverse città.
A Torino la sua prima, storica sede trova una collocazione in via Venaria, nell’estrema periferia nord. In seguito si trasferisce qui, in via Assietta, in un piccolo spazio nel quale vedono la luce diverse esperienze di rilievo per la vita civile e sociale torinese. In questi locali infatti, negli anni, hanno trovato posto i Comitati spontanei di quartiere, nati per promuovere una partecipazione politica «dal basso», la redazione del mensile «il foglio», voce di un cattolicesimo nutrito dai semi del Concilio Vaticano II, la prima sede del Centro Studi Sereno Regis, il Centro Antiviolenza Telefono Rosa, sorto per fornire assistenza e protezione a donne vittime di maltrattamenti e violenze.

After twenty-six years of struggle, the first Italian law regulating conscientious objection, Act No. 772/1972 was passed in Parliament. This law allowed the objectors to replace conscription with compulsory civil/social service, for a period 8 months longer than military service. The Ministry of Defense and the Military Courts could hand out a prison sentence of 2/4 years to those who broke the law. Moreover, the above legislation recognized the right to conscientious objection and its replacement with civil service for moral, religious or philosophical reasons, but not for political ones, and those reasons were to be examined by a committee. Pacifists called it a “fraudulent law” because it didn’t institute a “right”, but rather a “crime” of conscientious objection. Indeed, many young men were still condemned to long periods of detention in military prisons.
However, Act No. 772/1972 provided the stimulus to found a League of conscientious objectors whose aim was to provide information for all those who chose to do civil/social rather than military service, supporting them in practical ways.
In Turin, the first headquarters of the League was in Venaria Street, in the north of the city. Then it moved to Assietta Street where, over the years, it launched many initiatives: among these were grassroots neighbourhood committees promoting political awareness “from below”; the monthly journal “Il Foglio” with Catholic leanings inspired by the Second Vatican Council; the Sereno Regis Study Center; and the Telefono Rosa to help and protect women who were victims of violence.

Intervista

Mauro Marinari – animatore culturale, obiettore di coscienza nel 1976, ex sindaco di Rivalta

© Copyright - Centro Studi Sereno Regis