Palazzo d’Igiene

via della Consolata, 10

Nel 1969 un senatore della Sinistra indipendente, Luigi Anderlini, fonda la Lega per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza. Senza saperlo, riprende una vecchia idea del filosofo Aldo Capitini: quella di creare un organismo che tenesse insieme la società civile e i parlamentari di varie tendenze favorevoli all’obiezione di coscienza. Alla Lega partecipano deputati, senatori, intellettuali, associazioni pacifiste e antimilitariste. La sua attività si dispiega in due direzioni. In Parlamento si propone di giungere all’approvazione di una legge che rispetti alcuni requisiti: un servizio civile realmente alternativo a quello militare, la sospensione della chiamata alle armi al momento della presentazione della domanda di obiezione, la presenza di una commissione che si limiti a indirizzare gli obiettori senza giudicare la validità delle loro motivazioni. Nelle città porta invece avanti un’azione di sensibilizzazione: a Roma, ad esempio, al Teatro Centrale, allestisce la simulazione di un processo pubblico a un obiettore. L’attività della Lega sarebbe scemata nel giro di un paio d’anni. Ma prima che questo accada, a Torino avviene un episodio che merita di essere raccontato.

In questo palazzo, costruito nel 1936, ma poi devastato da un bombardamento aereo, per impulso del Corpo europeo della pace, si tiene il primo (e unico) convegno regionale della Lega per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza.

In quell’aprile 1971 la partecipazione è cospicua: intervengono il Mir, Amnesty International, Mani Tese, Pax Christi, le Acli, i tre sindacati e i movimenti giovanili di tutti i partiti, con l’eccezione del Movimento Sociale Italiano. Anzi, in realtà anche i giovani missini non fanno mancare la loro presenza. Si siedono in fondo, nelle ultime file, e al momento dell’avvio dei lavori interrompono il relatore con urla e slogan. Beppe Marasso risponde invitandoli a esporre le loro ragioni, ma dopo un acceso scambio di opinioni i missini tentano di fermare l’iniziativa. Prima scagliano alcune uova contro il palco dei relatori – al grido di: «Valerio Borghese», «Potere militare» – poi provano ad assaltare il banco della presidenza, ma la polizia li ferma e li allontana. L’assemblea può quindi riprendere e concludersi, come da consuetudine, con l’approvazione di una mozione comune.

Tra i relatori che partecipano all’incontro c’è anche Bruno Segre. È lo storico avvocato degli obiettori di coscienza: da vent’anni percorre l’Italia in lungo e in largo per difendere decine e decine di giovani. Questa volta però non ha dovuto fare molta strada: il suo studio, nel quale avrebbe trascorso oltre sessant’anni, si trova pochi metri più avanti, al numero 11 di via della Consolata. Dai gradini d’ingresso del Palazzo d’Igiene già lo si intravede.

Drawing inspiration from the proposals of Aldo Capitini for the promotion of conscientious objection in an open society, the League for the Recognition of Conscientious Objection was founded in 1969 by a senator of the Italian Independent Left, Luigi Anderlini. Members of parliament, senators, intellectuals, pacifist and anti-militarist associations supported the League. Its goals were both political – alternative service for conscripts who declared themselves opposed to the use of arms in all circumstances for fundamental reasons of conscience based on convictions of any kind – and social: to raise citizens’ awareness, for instance, by simulating the trial of a conscientious objector in Rome’s Central Theater.
Before the League was closed down, in April 1971 it held its one and only regional conference in the Palazzo d’Igiene, built in 1936 and destroyed by an air raid in December 1942. All the anti-militarist asociations attended: Mir, Amnesty International, Mani Tese, Pax Christi, ACLI, trade unions, and youth movements of all parties. The right-wing Italian Social Movement (MSI) did not officially partecipate, but a group of its supporters, sitting at the back, began to throw eggs and to shout slogans such as “Valerio Borghese”(a figure behind an attempted military coup), “Military power”. So Beppe Marasso invited them to explain the reasons for their views but the police had to intervene and make them leave the hall.
Among the speakers who took part in the conference was the lawyer Bruno Segre. He defended hundreds of objectors in court, becoming known for his expertise in the field of conscientious objection. By the way: his office is right here, in Via della Consolata, 11.

Intervista

Giuseppe Marasso – insegnante e agricoltore, pacifista, fondatore del Corpo Europeo della Pace

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