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Palazzo Carignano – Unione Culturale

via Cesare Battisti, 4b

«Siamo nei sottosuoli di palazzo Carignano. In circa un centinaio appollaiati sulle scale, seduti sui tavoli, per terra. Il dibattito è lento, grave. Non un colpo di tosse, un bisbiglio. Ciascuno parla consapevole d’una responsabilità rara, pesante, eccezionale. Ascolto questo silenzio e queste parole con profonda commozione. D’un tratto giunge un po’ di Albinoni, poi di Mozart. Sono le prove per un concerto di domani sera». Le parole sono di Marco Pannella. Le ha annotate sotto la data del 2 novembre 1972, su una pagina di diario, dato poi alle stampe. Palazzo Carignano è uno dei luoghi cardine della storia e della mitologia risorgimentale torinese: qui è nato Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, qui si trova l’aula del Parlamento Subalpino, tuttora visitabile, e qui, in una struttura provvisoria edificata nel cortile, si sono tenute le sedute della Camera dei deputati dell’Italia Unita prima che, nel 1865, il ruolo di capitale passasse a Firenze.
Ebbene, questo meraviglioso esempio di barocco piemontese, partorito dal genio di Guarino Guarini, è legato anche a una fase cruciale della storia dell’obiezione di coscienza italiana. Sul fianco di via Cesare Battisti si apre un piccolo ingresso che scende nei sotterranei, i cosiddetti «infernotti». Qui ha sede l’Unione culturale, fulgido laboratorio democratico dell’Italia repubblicana, fondato nel dopoguerra da alcuni intellettuali antifascisti. Nel novembre del 1972 la sala viene concessa al Partito Radicale, che vi tiene il suo XI Congresso. Si tratta di un passaggio delicato nella storia del partito. Da oltre un mese i radicali Marco Pannella e Alberto Gardin stanno portando avanti un digiuno, fino alle estreme conseguenze, per raggiungere due obiettivi: spingere il Parlamento a riconoscere l’obiezione di coscienza e ottenere con una riforma del codice penale «l’immediata scarcerazione di Pietro Valpreda», detenuto da tre anni per la strage di piazza Fontana, nonostante la palese innocenza. A sostegno della protesta si muovono sacerdoti, vescovi, scrittori, intellettuali, tra cui tre premi Nobel. Lo stesso Congresso è aperto da una giornata di digiuno collettivo: la somma risparmiata è devoluta alla lotta per l’obiezione di coscienza. Da lì a qualche giorno Pannella e Gardin otterranno il sospirato successo. I presidenti di Camera e Senato, Pertini e Fanfani, si impegneranno a inserire tra i lavori parlamentari la serrata agenda proposta dai Radicali. Prima di Natale Pietro Valpreda sarà libero e la legge 772 riconoscerà finalmente la legittimità dell’obiezione di coscienza, anche se limitata da diverse restrizioni.
C’è però un altro dettaglio legato a questo luogo. L’Unione culturale è oggi intitolata a Franco Antonicelli, grande e versatile uomo di cultura che per anni ha animato questa associazione. In Parlamento, da senatore della Sinistra indipendente, avrebbe difeso le ragioni degli obiettori per una legge giusta con interventi di altissima levatura.

The right to conscientious objection was legally recognized in 1972. In November, after going on hunger strike for a month together with Alberto Gardin, Marco Pannella wrote in his diary: “We are in the basement of Palazzo Carignano. About a hundred people are perched on the stairs, sitting on the tables, or the ground. The debate is slow and serious. Not a cough, nor a whisper. Everyone feels a rare, heavy, and extraordinary responsibility. I listen to this silence and these words with deep emotion. Suddenly we hear a bit of Albinoni, then of Mozart. They are rehearsals for a concert”.
Designed by Guarino Guarini, Palazzo Carignano is one of the most important Baroque buildings in Italy. Vittorio Emanuele II, the first king of Italy, was born here. Here we find the hall of the first Italian Parliament, but in 1848 the main hall of the seventeenth century building was rebuilt, in order to accommodate the members of the Subalpine Parliament – the new hall was never used, because the capital was transferred to Florence, an event which took place in 1865.
However, Palazzo Carignano also featured in the struggle to pass the Law No. 772. In fact, going down to the basement, to the so-called “infernotti”, you could find the Headquarters of the Cultural Union. Founded after World War II by some anti-fascist intellectuals, this was a sort of workshop for democracy. It was managed by the Italian Republican Party and is now named after Franco Antonicelli – a great man of culture who was the life and soul of this association, and who, as a Senator of the Independent Left, fought for objectors. On November 1972, the Radical Party held its XI Convention here. This was a milestone in its path. For over a month, the radicals Marco Pannella and Alberto Gardin went on hunger strike, urging Parliament to recognize conscientious objection. They were also pushing for a reform to the Penal Code in order to obtain “the immediate release of Pietro Valpreda” who had been ( wrongly) Identified as one of the possible executors of the Piazza Fontana massacre, Valpreda had been imprisoned for three years with no evidence of his involvement. Priests, bishops, writers, intellectuals, including three Nobel Prize winners, were supporting this protest. And all those who took part in the Convention of the Radical Party participated in a day’s fast. As a result, right before Christmas, firstly, Pietro Valpreda was released and secondly,conscientious objection was finally recognized in law.

Intervista

Piercarlo Racca – obiettore di coscienza nel 1969, attivista del Movimento Nonviolento, tra i fondatori del Centro Studi Sereno Regis

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