Corpo Europeo della Pace

via delle Orfane, 6

Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio. In questo edificio, dal 1877 di proprietà della Reale Mutua e oggi sede del suo museo, tante storie si intrecciano: è stato dimora degli ambasciatori della Repubblica di Venezia, dono dei Savoia a Guido Francesco Biandrate Aldobrandino di San Giorgio per compensarlo dei beni confiscati dai Gonzaga nella prima guerra del Monferrato, ospite di uno dei più antichi caffè di Torino, il settecentesco «Forneris».

Qui si svolge anche un frammento della nostra storia. Dal 1967 al 1970 Palazzo Biandrate, ospita, in uno dei suoi locali, alcune realtà pacifiste. Nell’agosto del 1968, subito dopo l’invasione cecoslovacca, queste sarebbero confluite in un gruppo di modeste dimensioni, ma battagliero, noto prima come Corpo europeo della pace, poi con la denominazione di Movimento antimilitarista internazionale. Ed esso sarebbe stato a sua volta il germe di altre esperienze tra cui il Centro Studi Sereno Regis.

Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta il Corpo europeo della pace accende in città i riflettori sull’obiezione di coscienza. Lo troviamo in prima fila quando il tribunale militare di Torino processa gli obiettori: raccoglie un collegio di avvocati che li difendano gratuitamente, organizza volantinaggi, cortei, tavole rotonde, manifestazioni davanti alle caserme, diffondendo i nomi dei giovani e le motivazioni della loro scelta. L’impegno incrocia quello di altre realtà nazionali, come il Movimento Nonviolento e il Partito Radicale. Il Corpo europeo della pace entra nella Lega per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza e partecipa alle marce antimilitariste che si tengono in estate da Milano a Vicenza o da Trieste ad Aviano.

Momento rilevante di mobilitazione sono le feste patriottiche. Il Corpo europeo della pace conferisce loro un altro significato: diventano occasioni per ricordare la prigionia degli obiettori o la consistenza delle spese militari. Il 4 novembre, giornata delle Forze Armate e celebrazione della vittoria nella prima guerra mondiale, è ricordata come giorno di lutto. Del 2 giugno viene invece contestata la parata militare, ritenuta inadatta a ricordare una “Repubblica fondata sul lavoro”. Non sono azioni che passano inosservate: le forze dell’ordine intervengono spesso per sequestrare i materiali, mentre i militanti di estrema destra aggrediscono i pacifisti. Accade ad esempio il 2 giugno 1970: un giovane viene ricoverato in ospedale per le manganellate subite da due neofascisti, sotto lo sguardo inerte della polizia. È una sorta di preludio ai gravi fatti che sarebbero avvenuti un anno dopo, in piazza Castello, il 4 novembre 1971.

Palazzo Biandrate Aldobrandino of San Giorgio is a building with many stories. Owned by  Reale Mutua since 1877, it was once the residence of the ambassadors of the Venetian Republic; after the first war of Monferrato the  royal Savoy dynasty donated it to Guido Francesco Biandrate Aldobrandino of San Giorgio to compensate him for the goods confiscated by the Gonzagas; and later it became the site of one of the oldest cafés in Turin, the “Forneris”. Moreover, between the years 1967 and 1970 Palazzo Biandrate became a meeting place for those pacifists who joined the European Peace Corps in 1969.

In the late 1960s and early 1970s, the European Peace Corps started to focus on conscientious objection to military service. In fact, it provided free legal advice  to objectors (among the lawyers who did this were Bianca Guidetti Serra and Giampaolo Zancan), it organized leafletting, parades, round tables and demonstrations in front of the barracks, so that the names of the young objectors and the reasons for their decision became widely known. The Nonviolent Movement and the Radical Party  were committed to the same cause. 

Then the European Peace Corps joined the League for the Recognition of Conscientious Objection and took part in anti-militarist marches, from Milan to Vicenza and   from Trieste to Aviano. 

After that, every national celebration became a reason for mobilization, for reminding the public of all those conscientious objectors in prison, and  voicing concern over the increase in military spending. For example  November 4th (when Italy celebrates National Unity and Armed Forces Day in remembrance of the end of World War I) became a time of mourning, and June the 2nd, Republic Day, could no longer be celebrated with a military parade since, according to our  Constitution, our Democratic Republic is founded on work. These protests did not go unnoticed: the police often had to intervene to defend the demonstrators from violent extremists but, on June 2nd 1970, two neo-fascists  struck a young man and the police just stood by.

Intervista

Angela Dogliotti – insegnante, vicepresidente del Centro Studi Sereno Regis, militante del Corpo Europeo della Pace

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